Zucchero nascosto: quando c'è ma non si vede. Ecco gli alimenti insospettabili.

 

 

Cosa s’intende per zucchero?

 

Con il termine “zuccheri”, la WHO (World Health Organisation) comprende gli zuccheri intrinseci, cioè quelli che naturalmente contenuti negli alimenti (come frutta, verdura o latticini) e gli zuccheri liberi, che sono monosaccaridi e disaccaridi aggiunti ad alimenti e bevande dal produttore. In questa definizione sono compresi anche gli zuccheri presenti nel miele, negli sciroppi e nei succhi di frutta.

 

Perché troppo zucchero fa male?

 

C'è una crescente preoccupazione che l'assunzione di zuccheri liberi - in particolare sotto forma di bevande zuccherate - aumenti l'apporto energetico complessivo e possa ridurre l'assunzione di alimenti contenenti calorie più nutrizionalmente adeguate, portando a una dieta non sana, all'aumento di peso e a un aumento del rischio di malattie croniche non trasmissibili (MCNT) (1).

Come afferma Epicentro, il portale dell’epidemiologia per la sanità pubblica a cura dell’Istituto superiore di sanità, “nel nostro Paese le malattie croniche non trasmissibili (MCNT) sono ritenute responsabili, per il 2010, del 92% dei decessi totali registrati, in particolare le malattie cardiovascolari (41%), i tumori (29%), le malattie respiratorie croniche (5%) e il diabete (4%) (2).” Altre malattie croniche non trasmissibili sono il morbo di Parkinson, l’Alzheimer, le malattie autoimmuni, gli ictus, l’osteoartrite, l’osteoporosi, etc.

Le MNT sono la principale causa di morte anche a livello mondiale. Nel 2012, hanno causato il 68% di tutti i decessi (38 milioni) rispetto al 60% del 2000 [1]. Circa la metà era di età inferiore ai 70 [2]. I principali fattori di rischio sono lo stile di vita e l'ambiente in cui gli individui vivono. Ogni anno, almeno 5 milioni di persone muoiono a causa del consumo di tabacco e circa 2,8 milioni di persone muoiono per sovrappeso. Il colesterolo alto rappresenta circa 2,6 milioni di morti e 7,5 milioni di morti a causa della pressione alta.

Secondo i dati più recenti dell’Osservatorio nazionale sulla salute, in Italia più di un terzo della popolazione adulta (il 35,3 per cento) è in sovrappeso e una persona su dieci è obesa (9,8 per cento). Ma i numeri più preoccupanti riguardano i bambini: tre su dieci hanno problemi di chili di troppo o di obesità, con prevalenze più alte al Sud e al Centro.

Un'altra preoccupazione è l'associazione tra l'assunzione di zuccheri liberi e la carie dentaria, che negli ultimi anni ha ricevuto un interesse crescente (3, 4, 14-16). Le malattie dentali sono le MCNT più diffuse a livello globale (17, 18) e, sebbene negli ultimi decenni si siano verificati grandi miglioramenti nella prevenzione e nel trattamento delle malattie dentali, il problema persiste. 


 

Un limite ben preciso

 

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha stilato delle Linee Guida sul consumo giornaliero di zucchero dipendente dal fabbisogno energetico giornaliero. La quantità massima giornaliera suggerita è pari al 10% delle calorie giornaliere, anche se sarebbe meglio ridurre il consumo di zucchero arrivando anche al 5% (1). Ne dovremmo quindi consumare massimo 6 cucchiaini al giorno. Ma la realtà è un’altra: gli italiani consumano il doppio dello zucchero consigliato dall’OMS. Circa 100 grammi al giorno, pari al 20,7 % delle calorie assunte.

Alcuni Paesi hanno deciso di intervenire sul consumo di bevande zuccherate. La lista comprende: Gran Bretagna, Francia, Irlanda, Belgio, Portogallo, Finlandia, Ungheria, Messico, Cile e città come Philadelphia e Berkeley negli Stati Uniti d'America.  Essi applicano una tassa sulle bevande zuccherate, chiamata anche “sugar tax”, in modo da incentivare le industrie a riformulare i prodotti riducendo la quantità di zucchero e a scoraggiare l’acquisto da parte dei consumatori. La Gran Bretagna ha iniziato nel 2018, con la Soft Drinks Industry Levy (SDIL) che tassa del 18% le bibite con zuccheri aggiunti (qui per approfondire) e, come afferma il Fatto Alimentare “nei due anni trascorsi dall’approvazione della legge all’entrata in vigore (2016-2018), oltre il 50% dei produttori ha modificato la ricetta, determinando una riduzione dello zucchero”.

In Italia, lo scorso aprile, Il Fatto Alimentare ha promosso una campagna per introdurre la sugar tax, ispirandosi al modello inglese. In una lettera aperta al Ministro della Salute viene chiesto di tassare del 20 per cento le bibite zuccherate con valori progressivi (come prevede la Soft Drinks Industry Levy*), ma soprattutto di vietare la pubblicità di prodotti con un profilo nutrizionale sbilanciato se destinati ai bambini.

*La tassa è di 18 pence/litro (0,20 €) per bibite con un contenuto variabile da 5 a 8 grammi di zuccheri 8per 100 ml, mentre se il contenuto supera gli 8 grammi per 100 ml l’importo sale a 24 pence/l (0,27 €).

 

Lo zucchero nascosto negli alimenti

 

Importanti fonti di zuccheri sono i cibi industriali, quali barrette, biscotti o merendine. Anche i succhi di frutta e le bibite ne contengono in abbondanza. Quello che spesso sorprende è che lo zucchero è contenuto anche in alimenti che normalmente consideriamo sani, come i cereali per la prima colazione e gli yogurt. Gli yogurt, ad esempio, contengono naturalmente zuccheri semplici, ma se sono alla frutta la quantità di zuccheri aumenta: questo non per gli zuccheri naturalmente contenuti nella frutta, ma perché lo yogurt viene zuccherato con frutta semilavorata (simile alle confetture o alla marmellata).

 

 

“Questi zuccheri” come afferma il Fatto Alimentare “non sono aggiunti nel cibo solo come saccarosio (indicato di solito con il nome “zucchero”), ma spesso si trovano sotto forma di glucosio, destrosio, fruttosio, sciroppo di glucosio-fruttosio, maltodestrine. Queste alternative sono scelte dall’industria perché risultano più adatte alla preparazione di alcuni prodotti. In questo modo però lo zucchero scompare dall’elenco degli ingredienti. (…) Attenzione quindi a scritte come “Senza zuccheri aggiunti”.

Lo zucchero, però, non è contenuto solo negli alimenti dolci dove la sua presenza può risultare quasi scontata. Esso è tra gli ingredienti di molti alimenti salati per migliorarne la conservazione, per dare maggiore croccantezza o per bilanciare il sapore acido di alcuni cibi. Un po’ di zucchero si trova anche nei salumi, in particolare nel prosciutto cotto e negli affettati di tacchino. Lo zucchero è anche fra gli ingredienti di creme e minestroni in scatola e si può trovare nei sughi pronti. Anche molte salse hanno lo zucchero tra gli ingredienti. Il ketchup della Calvè, ad esempio, contiene: semiconcentrato di pomodoro* (60%), zucchero, fibra di pomodoro*, aceto d'alcole, sale, succo concentrato di limone, estratto di lievito, spezie. *da agricoltura sostenibile.

Inoltre, attenziona agli alimenti definiti “light” perché, spesso, per alleggerire l’apporto di grassi e per mantenere un sapore accettabile, viene aggiunto zucchero.


 

Altroconsumo, associazione indipendente di consumatori, ha realizzato un’inchiesta su 110 prodotti, sia dolci che salati: sotto la lente alimenti per l’infanzia, sughi, salse, bibite, prodotti per la prima colazione, prodotti a base di latte, cacao, misurando quanto zucchero aggiunto fosse presente. Per fornire uno strumento pratico per conoscere il contenuto di zuccheri negli alimenti Altroconsumo ha messo a disposizione di tutti un calcolatore interattivo sul proprio sito.

Scegliere dunque con attenzione ciò che si mangia, leggendo meglio le etichette, al di là degli slogan.



 

Fonti:

 
  1. "The top 10 causes of death". World Health Organization. Retrieved 24 May 2015.
  2. "Noncommunicable diseases". World Health Organization. Retrieved April 5, 2016.
  3. "Non-Communicable Diseases Deemed Development Challenge of 'Epidemic Proportions' in Political Declaration Adopted During Landmark General Assembly Summit". United Nations. Department of Public Information. 19 September 2011. Retrieved 14 March 2014.
  4. World Health Organization (WHO). Non communicable diseases country profiles, 2011 ( http://www.who.int/...).
  5. Organization for Economic Cooperation and Development (OECD). Health at a Glance: Europe 2010 (http://dx.doi.org/10.1787/...).
  6. World Health Organization (WHO). 2008-2013 action plan for the global strategy for the prevention and control of noncommunicable diseases ( http://whqlibdoc.who.int/... ).
  7. Canale YouTube di Dario Bressanini. "Zucchero grezzo, integrale e raffinato. Chiariamo alcuni dubbi - I segreti degli zuccheri #2"
  8. Dario Bressanini, "Pane e bugie", Chiarelettere, 2010
  9. BUTAC - Bufale Un Tanto Al Chilo, "La truffa dello zucchero di canna"
  10. http://bressanini-lescienze.blogautore.espresso.repubblica.it/2007/09/11/ancora-zucchero-in-lattina/


 

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